La storia
Il Collettivo è composto da vecchi Compagni di Peppino, che hanno condiviso il progetto sviluppato nei suoi vari aspetti, e da nuovi componenti che per motivi anagrafici non hanno potuto vivere le stesse esperienze, ma che danno un contributo indispensabile al Collettivo, sempre nella memoria di Peppino.
Il “Collettivo” è nato un anno dopo l’uccisione di Peppino Impastato, per iniziativa di un gruppo che ha vissuto, in prima persona, quella drammatica esperienza, insieme ad altri momenti di partecipazione politico-culturale, come quelli del “Circolo Musica e Cultura” (Cinisi) e “Radio Aut” (Terrasini), due poli di aggregazione giovanile di cui Peppino era stato animatore.
Per circa due anni il gruppo suona in tante città siciliane ed al nord Italia, partecipando ad alcune Feste dell’Unità ed ad alcune rassegne popolari.
Negli anni ’81-’82 a Torino il gruppo partecipa alla RAssegna NAzionale dei GRuppi ESpressivi di Base, riscuotendo un grande successo ed esibendosi nei quartieri popolari tra la gente e con la gente del posto.
Alla fine dell’81 si esibisce a Bologna e poi a Roma nel tempio della musica d’Autore, il “Folk-Studio”.
A Bologna incide nella casa discografica “La Pera” un album dal titolo “Si unu è sulu”, edito LETICHETTA003.
Nella presentazione dello spettacolo il Collettivo scriveva: “Contiamo di dare un piccolo contributo alla formazione di una coscienza critica che circoscriva i contorni disumani del fenomeno mafioso […]”.
Il gruppo si scioglie nell’82 sia per la crisi che coinvolge il Folk politico, sia per la partenza di alcuni componenti per ragioni di lavoro.
Qualche mese prima del 9 maggio 2003, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’omicidio di Peppino, alcuni vecchi componenti del gruppo, si rimettono insieme riproponendosi a distanza di ventuno anni alla gente accorsa per quell’evento.
Lo spettacolo proposto viene accolto con entusiasmo, partecipazione ed interesse dalle migliaia di giovani arrivati da ogni parte d’Italia. Proprio quell’entusiasmo spinse il gruppo a riprendere a suonare.
Nel “Collettivo” entrano a far parte giovani musicisti che inseriscono nuovi strumenti come il sax, la chitarra elettrica, la mandola, la batteria, mentre altri non ne fanno più parte perché emigrati in cerca di lavoro, tra questi Francesco Impastato, uno degli storici fondatori del gruppo.
In questi due anni di attività il gruppo si propone spesso nelle scuole suscitando interesse nei ragazzi che li ascoltano.
In Sicilia fanno parecchi spettacoli, ma il loro intervento viene apprezzato soprattutto nella penisola da Modena ad Anzola, da Francavilla sul Sinni in Basilicata, a Pavia. Nel 2005 aprono il concerto dei Modena City Ramblers, ma soprattutto partecipano alla festa del 1 maggio 2005 a Bologna esibendosi davanti a circa 25.000 persone e riscuotendo un grande successo per il contenuto politico che riesce a portare in quell’occasione, per fare nel 2008 da gruppo spalla a Carmen Consoli.
Oggi il gruppo è composto da sette componenti: Carlo Bommarito (voce e chitarra), Claudio Di Mercurio (chitarre, mandola, flauto dolce e cori), Giovanni Riccobono (voce e percussioni), Diego Sammartino (voce, chitarre, bouzouki e flauti), Sebastiano Taormina (batteria) e Salvo Vitale (basso).
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