Ventitré Maggio
(per Falcone)
Oggi di te non parlerò, Giovanni.
Voglio parlare di me,
dei miei silenzi.
Voglio parlare di cento, mille, connivenze,
maschere mute d’ipocrite sentenze.
D’indifferenza oggi parlerò,
l’indifferenza di chi tace sempre,
di chi guardando, nulla vede o sente.
Voglio parlare della codardia
di quanti vivono costantemente in ombra,
di quanti, paghi della propria tomba,
passano, pigri, tra candidi lini,
tiepide vite, miseri destini.
Voglio parlare di speranze eluse,
venti impetuosi di rinnovamento,
di vite esplose,
di felicità negate.
Voglio parlare d’infuocate terre,
arse di vita, turgide di morte.
Di terre inaridite
da lacrime inondate,
dell’amarezza di genti inorridite
io parlerò
e di tramonti …
di purpureo sangue tinteggiati.
Oggi di te non parlerò, Giovanni.
(Vito Costa)